Passione Civile

di Vito Tramontana

Molochio, 27.11.2016

Al Sindaco di Molochio – sede

Al Comandante Provinciale Carabinieri – Reggio Calabria
trc24667@pec.carabinieri.it

Alla Soprintendenza alle Belle Arti – Cosenza
Al Ministero dei beni culturali – via del Collegio Romano 27 00186 ROMA

Oggetto:
Caserma Carabinieri di Molochio. Proposta: destinare, in comodato gratuito, l’intero plesso delle scuole medie, ivi comprese pertinenze ed aree annesse, sito in Molochio lungo la via già provinciale Molochio-Marro.

Correva voce, negli anni passati, che, per mancanza di idonei locali, la Caserma Carabinieri di Molochio andava dismessa e che gli adempimenti d’istituto venivano demandati ad altra sede di Stazione operante nei paesi vicini.
Da semplice cittadino, come sempre sensibile ai problemi della città, nonché da ex sindaco del Comune di Molochio e già Presidente di un’associazione culturale, mi sono affrettato a produrre una proposta che poteva essere risolutiva per quanto attineva alla problematica in questione. Con detta proposta sostenevo, tra l’altro, l’utilità di destinare, quale sede della Stazione Carabinieri di Molochio, e non solo, l’intero plesso della Scuola Media oramai dismesso per sopravvenuta carenza di alunni.
Ho consegnato, nelle mani del Comandante pro-tempore, mar. Forte, una dettagliata lettera propositiva, alla quale non è seguito un cenno di riscontro.
Apprendo ora, a distanza di qualche anno, che il Comune si sta attivando per inserire, nei suoi programmi triennali, la richiesta di finanziamenti pubblici per la costruzione di una Caserma ex novo, nel cuore del paese, in area meritevole di essere sottoposta a vincolo (ex colonia terremoto 1908). A parte ogni altra considerazione da fare sull’area predestinata, per l’utilizzazione della quale si dovrebbe demolire un manufatto edilizio di pregio e di memoria storica, resta il fatto che trattasi di un grande sperpero per le Casse dello Stato e del Comune, a danno dei contribuenti per lo più rappresentati da pensionati.
Con la presente porto a conoscenza delle autorità in indirizzo che il Comune di Molochio può disporre, e dispone in proprio o per suo tramite, di idonea struttura, all’ingresso del paese, sulla ex provinciale, che può “egregiamente” assolvere agli scopi di pubblico interesse e che la costruzione di ulteriori cattedrali, in un paese che sta chiudendo i battenti a causa della emigrazione e contrazione delle nascite, comportano spese inutili a carico dello Stato e a danno dei contribuenti, quest’ultimi obbligati al pagamento delle tasse, soprattutto a Molochio non più sopportabili.
Per approfondire l’argomento, nella qualità di semplice cittadino, e di titolare del sito informatico www.passionecivile.it, a norma della legge sulle autonomie locali, chiedo di essere ricevuto ed ascoltato, nel merito di quanto esposto.
Intanto, con la presente si sollecita l’Ente Comunale ad attivarsi per custodire, con attività edilizia manutentiva e conservativa, l’immobile di valore artistico e storico denominato “Colonia terremoto 1908”, sito in Molochio, Via Vittorio Veneto, numero civico 15.

Sempre con la presente si chiede al Ministero dei Beni culturali e Soprintendenza alle belle Arti di volere predisporre quanto necessario per apporre il vincolo di competenza. Mi faccio carico di produrre la documentazione necessaria.
In fede
Vito Tramontana

La presente lettera sarà pubblicata sul sito www.passionecivile.it
Tramontana Vito n. a Molochio 21.5.1940 – cellulare 360.957403
a-mail: vitotramontana1940@tiscali.it – vitotramontana1940@pec.it

lettera aperta

Nessun commento

Molochio, 26.11.2016

LETTERA APERTA

Cittadini di Molochio, miei carissimi compaesani,

è risaputo: da molti anni scrivo e comunico le mie ansie e riflessioni attraverso il sito www.passionecivile.it . Ricevo risposte e commenti: è quanto basta per sapere che, in questo Paese, a volte distratto e superficiale, c’è chi ascolta anche gli altri, anche quelli che vivono nel silenzio, in uno spazio culturale e spirituale tutto proprio, lontano dai rumori e clamori delle grandi città e metropoli.
Ogni giorno scrivo e, ogni giorno, mi bisticcio pur di difendere gli interessi del paese in cui vivo, della gente in cui credo, nei valori in cui spero.

Nella immediatezza degli eventi sismici, ora di moda per una crisi cosmica che investe il pianeta Terra, da sempre ho alzato la voce, rivendicando più coerenza, e più efficienza nell’ambito della prevenzione e denunziando omissioni e gravi pericoli per la incolumità delle persone, specie nei piccoli centri di montagna e di campagna. Nel particolare, ho portato a conoscenza, di tutti, che Molochio ha un elevato grado di vulnerabilità sismica, accertata e documentata per via di un’indagine scientifica; ho fatto sapere alle superiori autorità, locali e nazionali, che nessuno avverte la necessità di correre ai ripari, prima che sia troppo tardi!
La chiesa di San Vito è morta e sepolta, sbarrata all’ingresso e impedita al culto a salvaguardia della incolumità delle persone. Ne piange veramente il cuore, di tutti, fedeli e non fedeli! Il paese vecchio, e non solo quello storico, anche quello costruito post terremoto 1908, è in pericolo di crollo in caso di eventi sismici di un certo preoccupante livello!
Alzo le antenne, e voglio salvaguardare il mio paese! Per questo ho scritto al Capo dello Stato, al Presidente del Consiglio, al Prefetto della Provincia, ai responsabili della Protezione Civile. Ho chiesto aiuto per mettere in sicurezza il tessuto urbano del nostro paese, quello che è minato alle fondamenta per vetustà e degrado. Sono consapevole che la mia terra di nascita non è il primo paese del mondo, ma sono altresì convinto che il mio piccolo paese non è l’ultimo trascurato borgo dello Stivale e che merita di essere protetto e salvaguardato.
In altra sede e occasione, ho scritto che Molochio, nella sua antica storia, vanta lavoratori di primissima qualità, ad immagine e somiglianza del suo Protettore San Giuseppe Artigiano; annovera professionisti di buon livello, ha dato alla Chiesa Cattolica Sacerdoti emeriti nonché Magistrati a servizio della Giustizia; medici di gran rispetto e valenti infermieri negli ospedali; scienziati di livello mondiale ( di questi giorni, Walter Longo, sulla longevità) e cultori delle scienze e delle arti in ogni campo dello scibile; servitori dello Stato nelle Scuole e negli Uffici Pubblici; è stato presente nei campi di battaglia in difesa della libertà dei popoli (Nassiriya). Agli onori della cronoca con i suoi figli centenari e ultracentenari: specchio ed esempio di una civiltà antica impregnata di cultura semplice, montanara e contadina, più accostata alla natura, gelosi custodi di uno stile di vita semplice, sobrio e sano da tramandare e conservare.
Soprattutto, Molochio vanta un cuore straordinariamente buono e generoso. Ne è prova la presenza, a Molochio, di una Sezione Avis, fra le prime e più attive istituite in provincia e nel Circondario.
Proprio di recente, abbiamo avuto modo di assaporare la gioia di così grande bellezza, qualche mese fa nei locali della Palestra delle Scuole Medie, nella circostanza della Conferenza promossa dalla Associazione Bruno Mario Noto, alla quale hanno partecipato luminari della scienza medica dell’Università Policlinico Gemelli di Roma, circondati da uno stuolo di volontari tutti assetati di essere utili agli altri, per donarsi agli altri, a quelli che ne hanno veramente bisogno: e sono tanti, in lista di attesa !
Vito Tramontana

RIFLESSIONI SULLE TRAGEDIE DEL M ARE

Se non fossi un cattolico, apostolico, romano ante Concilio, sarei portato a vedere l’ira di Dio nei fatti, veramente drammatici, della nave Concordia. Sarei portato a non darmi una spiegazione sulla ineluttabilità delle tragedie del mare fino ai nostri giorni. Ma non è così. Non può essere così! Dio è buono, Padre Nostro per definizione, mai potrà adirarsi ed essere motore, proprio Lui, di sciagure e lutti a danno dei suoi figli.
L’ira no, ma l’urlo si, a margine di quanto è avvenuto nel mare dell’isola del Giglio, e di quanto ogni giorno avviene nel mare dello stretto di Sicilia! In modo che gli uomini della Terra, in ogni parte del mondo, ascoltino il suo grido, sappiano la sua sofferenza, e riflettano sull’opulenza spropositata e sulla miseria illimitata, sulle navi di lusso, merlettate di ghirlande e cessi d’oro, e sulle carrette del mare, fatte di legno fradicio, stracolme di larve umane che sfidano la morte per trovare un alito di vita, un sorriso, una speranza.
I veri eroi, nella vicenda che ci riguarda, sono gli emigranti del mare, quelli che affidano alle acque gelide della Sicilia e della Calabria l’ultimo battito di un minuscolo pezzo di carne, che si chiama cuore.
Vito Tramontana

LA SEZIONE AUREA

A ritmo serrato, incalzo l’argomento che affascina la mia mente, specie in questi giorni di fine luglio, di caldo rovente, e di riposo estivo. Pur nei limiti della mia condizione di semplice osservatore, permeato di cultura semplice di virgiliana memoria, della quale custodisco i valori essenziali perché mi accosta alla natura, e mi discosta dai rumori e clamori orrendi, vorrei poter discutere delle meraviglie matematiche che girano intorno a noi. Ad esempio, quanto per dirne una delle mie strane e curiose esigenze di mezza estate, vorrei saper discutere sui temi trattati nel libro di recente diffusione ( Sezione Aurea, rba italia Editore). Argomenti che spaziano dal numero aureo ai poligoni aurei (i cui lati rispettano tra loro la proporzione divina), dalla Bellezza e perfezione nell’arte alla relazione tra il numero aureo e la natura.
Su quest’ultimo capitolo, numero aureo e natura, mi soffermerei per dare un accenno particolare di mia riflessione. Ad esempio:
– mettere a speculare confronto: una tela di ragno, e la spirale detta di Archimede che ne delinea un modello matematico perfetto che si chiama ragione aurea. E’ agghiacciante, ovviamente in positivo, l’utile confronto, che pone alla base l’architettura delle scienze delle costruzioni, a partire dalla modesta casa colonica e finire al più alto grattacielo realizzato sulla Terra ferma. Si fa per dire, perché la Terra è “relativamente” ferma, ma gira intorno al sole, per secoli ritenuto, relativamente, mobile!
– Come pure, porre ad un’attenta analisi: l’ordine delle foglie, distribuite sul fusto e nei rami, che rispetta modelli geometrici e numerici in perfetta sintonia e armonia con la successione di Fibonacci. Quasi le foglie fossero coscienti, cioè consapevoli, non crescono una sopra l’altra; per non danneggiarsi a vicenda rispettano, per disposizione naturale, un modello organizzato, che è verificabile da sistema matematico. Leggo nel libro appena citato: le foglie della maggior parte delle piante ad alto fusto si diramano da quest’ultimo seguendo una spirale, con una particolare disposizione che caratterizza tutte le specie, dato che per ciascuna di esse l’angolo formato tra foglie consecutive, detto angolo di divergenza, si mantiene costante. Tale angolo viene espresso in gradi, come una frazione in cui il numeratore è il numero di giri della spirale attorno al fusto tra una foglia e la successiva, e il denominatore il numero di foglie incontrate dalla spirale in questo tratto.
– Ed ancora, osservare i fiori di una pianta e i petali di una rosa o girasole: sono tutti ordinati e disposti in proporzione aurea, secondo formula o successione numerica di Fibonacci, ed altri autori.
– Di riscontro, gli elementi della geometria euclidea: ne tracciano e verificano le regole matematiche e quelle geometriche a cui sono legati risultati di cui ai punti precedenti.

Cose e fatti sorprendenti, da sempre, da quando esiste il mondo, che invitano l’uomo a pensare e meditare, e ritornare alla bellezza delle cose, artefice un piccolo e decimale numero, 1,6180339887…, che si chiama ϕ greco, o numero aureo, in funzione del quale l’uomo, o qualunque altro essere vivente, è partito all’atto del suo concepimento e, in proporzione divina, è cresciuto nel ventre materno secondo un ordine rigorosamente matematico.
Una mia intuizione, forse banale se frutto od effetto della canicola estiva, comunque importante perché pone un problema che merita una risposta da parte di chi ne sa, certamente, più di me: la vita dell’uomo, e di qualunque altro essere vivente, tradotta in termini matematici, è quella retta che non ha origine e non ha termine, perché infinita, lunghezza illimitata da entrambi i lati, ripartita in due segmenti. Il seme riproduttivo è il tasto magico, l’anello fertile, quel ϕ greco piccolo piccolo, di cui parlavo innanzi e, in funzione del quale, si parte e si cresce, e si muore. La nascita segna lo stacco del segmento a sinistra, la morte quello a destra. O viceversa. La proporzione aurea, quella accertata e verificata dalle scienze matematiche: “ il tutto sta alla parte come la parte sta al rimanente”. Le formule della creazione e della perfezione: [1 + (x-1)] : x
x:1 = 1: (x-1) segue 1= x(x-1) segue 1= x2 – x segue l’equivalente: x2 – x – 1 = 0
l’equazione di secondo grado ha due soluzioni. Una, che ci riguarda nello specifico:
x= [1+ √5] : 2 = 1,618

Il sole mi ha dato alla testa! A voi il rebus dell’estate. Io mi riposo. Ne avete diritto per non tediarvi ancora.

Vito Tramontana

Lontano dai rumori delle grandi città, vivo la vita tranquilla di campagna e di montagna. Osservo le piante che mi stanno attorno, e le foglie, e i fiori, e quant’altro legato all’architettura vegetale.
Le foglie di colore verde rendono l’acqua grezza in cibo elaborato e, nel mutuo soccorso, danno nutrimento alla pianta, che cresce lentamente e produce abbondante; nonché, per incanto e miracolo, riforniscono ossigeno molecolare all’aria, altrimenti resa irrespirabile.
I fiori. Sono artefici meravigliosi della vita sessuale della pianta: dalla impollinazione prima, e fecondazione poi, causa l’intreccio amoroso tra gineceo ed androceo. Complici galeotti ne sono l’acqua, il vento e gli insetti. Il calice sempreverde ed i petali colorati e profumati svolgono azione protettiva e di adescamento segreto e discreto, in cui si consuma l’atto di amore tra due generi diversi, quello maschile e quello femminile, come dev’essere, o dovrebbe poter essere, nell’ordine naturale delle cose.
Il tutto parte dal seme, che espande la sua radichetta nel terreno turgido di acqua e sali minerali, rivolta in basso per dare fondamenta prima, e slancio poi al tronco in salita, in cerca di luce, quella immensa e infinita effusa dal Sole, perno immobile del sistema planetario.
La pianta: a livello del colletto, un processo osmotico, di equilibrio chimico, ne garantisce la trasfusione e consente il fenomeno di interscambio veicolare, che avviene spedito dal basso in alto attraverso i tessuti vascolari, dall’alto in basso, piano piano, attraverso i tessuti cribosi: da qui la vita vegetale, e quella animale. L’una garantisce l’altra, e viceversa! Straordinaria presenza di Dio, in ogni cosa di cui è fatto il mondo.
24 luglio 2016 Vito Tramontana
Leggi: La divina realtà di Anile – Bellezza e verità delle cose – Ed. Vallecchi

Un cane fedele

Rimasto solo,
solo come un cane,
seduto o sdraiato,
a terra aggrovigliato.
Occhi tristi e cupi,
turgide velate pupille,
di pianto nascosto
stanche e affrante.
Volge la sera,
nell’arcano silenzio,
guarda e scruta,
chiede alle stelle,
ànsima,
fiuta,
annusa lontano.
Attonito guarda,
muto,
senza capire
e senza sapere,
senza udire
e senza vedere,
ahimè,
senza parlare!
Assorto,
mugugna,
rassegnato,
tace!
seduto o sdraiato,
a terra aggrovigliato,
costernato,
e rassegnato,
amareggiato.
Vita da cane!

Vito Tramontana agosto 2014

Repetita iuvant

CHI SONO IO

Una persona scomoda! Me ne rendo conto. La mia è una convivenza difficile, spesso impossibile. Sono uomo di carattere, e di princìpi: per i quali sono pronto a dare la vita. E me ne vanto, se in un mondo mediocre, dove tutto è lecito o tutto può diventare lecito, spunta chi, modestissimo uomo qualunque, crede in certi ideali, rivendica certi diritti, difende certi valori. Mi manca, sempre, il buon senso: per riconoscere certi errori. E sono tanti. Ad esempio: credere in certi ideali, rivendicare certi diritti, difendere certi valori. Ed è tanto. Me ne rendo perfettamente conto.
Molochio, 7.10.1988 Vito Tramontana – passione civile, alla mancanza di senso civico corrisponde il familismo amorale, il malgoverno e la mafia.

A mia moglie,
Irene Imperiali di Francavilla. A Lei grato, per avere scelto di vivere la sua vita in Calabria, nel mio paese di montagna, e per avermi capito, e aiutato, nel disperato mio intento: di recuperare il senso civico, di provocare un impegno civile, di servire la Comunità
Vito tramontana, passione civile, marzo 1994
*******

Ai miei figli,
ostinato e duro, tenace e caparbio, mi sono così definito nella lettera inviata al Prefetto di Reggio Calabria. E non mi smentisco, se ritorno sull’argomento, e ne parlo ai miei figli, per esternare, e confessare, uno stato di sofferenza: per vita quotidiana vissuta, fatta di soprusi e di compromessi, di silenzi e di ripicche, di sospetti, di ricatti e di vendette, di incomprensioni, di superficialità, di mediocrità. Esiste l’altra Piovra: quella delle istituzioni mal rappresentate. In nome della legge, si calpestano diritti e si consumano delitti. Parlo e scrivo: perché avverto ingiustizie e prevaricazioni; perché non tollero abusi e sopraffazioni; perché respingo calunnie e generalizzazioni; perché ripudio l’arma ignobile del ricatto e delle persecuzioni; perché amo essere uomo: uomo libero, consapevole di limiti e di torti, responsabile di errori e di colpe. Ma fiero per orgoglio e dignità, per lealtà e generosità. Perché amo non essere pecora: pecora di gregge, ammansita e docile, addomesticata e foraggiata. Questo mai, né il padre, e nemmeno i figli! Passione civile” di Vito Tramontana
*****

Molochio (RC), addì 10.07.16

A Sua Santità Papa Francesco,

per meglio capire le cose di cui è fatto il mondo, ho riletto copia del libro Bellezza e verità delle cose di Antonino Anile. Mi auguro che la copia originale, a Lei spedita, quella di cui disponevo con firma autografa dell’autore, e della quale mi sono con gioia privato per affidarla alla sua attenzione, sia finita nelle sue mani.
Ritorno sull’argomento delle leggi universali, da Tolomeo a Copernico, a Galileo, ed altri. Nessun errore: gli errori sono nostri per il poco che sappiamo e per il molto che pretendiamo di sapere.
L’altra sera, ho seguito il tramonto del sole, nel momento magico in cui la grande infuocata sfera, di per sé immobile, sembra tuffarsi nel mare, e sembra squarciare, a gran distanza, la linea infinita dell’equatore. Intanto la Terra gira intorno al sole!
E’ una grande emozione e dimostrazione di Dio, e delle sue leggi fondamentali, quelle che regolano l’universo planetario.
Mentre guardo, e osservo lontano, mi scuote il rombo assordante di un motore: è l’aereo che sfida l’alto dei cieli. Terra terra, vola nell’aria una rondine. L’uno costruito dall’uomo e l’altra concepita da Dio.
Dev.mo Vito Tramontana

Spedisce:
Vito Tramontana
Via Padre Francesco Maria Zagari, 30
89010 – Molochio (RC)

Molochio (RC), addì 28.12.2013

A Sua Santità Papa Francesco,

la semplicità dei suoi discorsi, e la genuinità del suo quotidiano esempio, mi riportano al vecchio libro, Bellezza e verità delle cose di Antonino Anile.
A pagina 454, un capitolo stupendo, “Il Cantico delle creature”. Ma tutto il libro merita di essere letto, pagina per pagina studiato, parola per parola analizzato: per meglio capire le cose di cui è fatto il mondo, con le sue leggi universali da Copernico, Galileo, Keplero, Newton. Nessun errore: gli errori sono nostri per il poco che sappiamo e per il molto che pretendiamo di sapere. (pag.116).
Santo Padre: rilanciamo, non so come, la lettura di questo grande libro, è linfa, è linfa nuova per un mondo nuovo, più sapiente di prima nel disegno di Dio, più capaci di capire cosa siamo, donde veniamo e dove andiamo, nel prosieguo difficile della nostra universale storia.
Le faccio un dono, a me personalmente caro: troverà allegata una copia autentica del libro di Anile. Esattamente quella che ho letto e riletto, più volte, alla luce delle moderne conquiste della Scienza, per dare forza alla mia fede, quando questa, per stupidità, in me vacilla.
E’ l’unica copia della quale dispongo. Con gioia me ne privo. E’ il mio dono di Natale!
Benedica la mia famiglia
Vito Tramontana

Spedisce:
Vito Tramontana
Via Padre Francesco Maria Zagari, 30
89010 – Molochio (RC)

Telefono:360.957403 – 0966.624013

a Papa Francesco_